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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Assenzio

Si conobbero in un locale che si chiamava Assenzio, ai piedi della Mole. Chi crede nei segni avrebbe detto che certamente il nome del locale preannunciava qualcosa su come gli eventi si sarebbero evoluti.  Beatrice detta Bice indossava un vestito a pois leggerissimo quasi impalpabile e Sergio, al suo solito, era vestito in total black. “Non puoi bere una birra tesoro, sei così elegante con quelle gambe da Kate Moss” disse Sergio, Guardandola con un sorriso un po’ ebete. Bice sorrise alla vista dei bicipiti che sporgevano dalla t-shirt di Sergio. Si sentiva lusingata dalle parole di quello sconosciuto, lei che era sempre stata abituata a nascondersi e a mettersi in un cantuccio. Una famiglia numerosa, una madre assente:  lei aveva incanalato tutta la sua tristezza ed energia negli studi. Quando la madre arrivava a casa arrabbiata lei si chiudeva nella sua stanzetta a studiare, a guardare video su Youtube. Si nascondeva dal mondo e dalla vita, faceva finta che sua madre non esistesse.

Trionfi e sconfitte

Eccomi ritornata. Dopo un lungo periodo di riflessioni, dopo una lunga assenza eccomi nuovamente qui. Come mi succede di solito scrivo dopo aver vissuto un periodo un po' complicato una specie di lungo tunnel nero, di infinito traforo di cui ora, dopo un bel pezzo, riesco a scorgere la luce. E so che quella luce ce la portiamo sempre dentro, solo che a volte la si nasconde dietro l'irresistibile propensione a lamentarsi e a non voler far nulla per cambiare. Ho lasciato che quest'ultimo periodo della mia vita dicesse qualcosa di me che non mi piaceva, ho lasciato che una fetta della mia giornata desse un' immagine di me che non volevo accettare e che alla fine mi sono detta che non mi rappresenta veramente. La prima metà dell'anno è stata come nuotare nelle sabbie mobili. Una fatica incredibile per non affogare. Ma sono rimasta li a lottare. Forse aveva ragione mio padre a dire che  ho la testa dura come i calabresi : sarà che sono un po' calabrese d'adozi